Villa Visconti Borromeo Litta, meraviglia di Lainate (Milano)

Lungo la ciclopedonale del Villoresi una meraviglia cinquecentesca tutta da scoprire: Villa Visconti Borromeo Litta

Un gioiello cinquecentesco alle porte di Milano a cui poter accedere comodamente tramite una ciclopedonale immersa nella natura? Ebbene c’è, si tratta di Villa Visconti Borromeo Litta di Lainate.

Ispirata alle ville medicee toscane, Villa Litta è oggi un vero e proprio complesso museale, di cui fanno parte il cinquecentesco Ninfeo con i giochi d’acqua, il Palazzo del Cinquecento, il Palazzo del Settecento ed i giardini con le serre.

Il primo edificio, fra quelli ancor oggi presenti, ad essere stato realizzato, è il Palazzo del Cinquecento. Fatto costruire per volere del conte Pirro I Visconti Borromeo tra il 1580 ed il 1584, la sua realizzazione è proseguita dopo la sua morte, avvenuta nel 1604, da parte del figlio Fabio II Visconti Borromeo, che di un così illustre padre non ereditò soltanto la ricchezza ma anche il raffinatissimo gusto artistico.

Il ninfeo della Villa Visconti Borromeo Litta di Lainate

L’edificio che però più di tutti stupisce, oggi come allora, i visitatori della Villa, è il Ninfeo. Fatto realizzare anch’esso dal conte Pirro I Visconti Borromeo nel 1585, vide coinvolti alcuni fra i più importanti artisti lombardi dell’epoca, a cominciare dall’architetto Martino Bassi, già architetto del Duomo di Milano.

Come non fare riferimento, però, anche a Camillo Procaccini, che nella costruzione del gioiello lainatese si occupò principalmente dei mosaici, realizzando questi con una tecnica molto conosciuta all’epoca, ma utilizzata principalmente per gli affreschi, quella dello spolvero.

Dopo aver disegnato su un cartone la figura che voleva riprodurre, il Procaccini ne bucherellava il contorno con un punteruolo, appoggiava il cartone alla parete e spolverava il tutto con una polvere scura: lasciava in questo modo una traccia, una linea guida che i mosaicisti dovevano seguire per attaccare alle pareti i sassolini bianchi e neri di fiume.

L’elemento forse più suggestivo del Ninfeo è la presenza dei giochi d’acqua, che stupiscono, incantano e divertono i visitatori con i loro irriverenti spruzzi, quest’anno in numero maggiore grazie al recentissimo restauro del Cortile delle Piogge, inaugurato, alla presenza delle autorità comunali, il 2 giugno 2021.

Poi, arricchisce Villa Litta anche il bellissimo Palazzo del Settecento. Fatto realizzare questa volta per volere del conte Giulio Visconti Borromeo Arese probabilmente a partire dal 1722, il palazzo è stato la vera e propria dimora lainatese della famiglia Litta. È ancora possibile ammirare nelle numerose sale gli affreschi del periodo settecentesco.

L’affaccio è direttamente sulla ciclopedonale

Il complesso dei palazzi e del Ninfeo è immerso in uno splendido giardino, dove la ciclopedonale direttamente conduce. Osservandolo, subito si nota che il giardino di Villa Litta è tripartito: giardino all’italiana, giardino alla francese con la presenza della settecentesca Fontana di Galatea e quello che un tempo era il giardino all’inglese della Villa, oggi invece parco pubblico di Lainate.

Arricchiscono il giardino della Villa anche il Teatro Naturale o Teatro di Verzura, così chiamato in quanto le quinte teatrali sono costituite da tassi ed ancora oggi utilizzato per spettacoli e concerti, la Carpinata, una delle più lunghe d’Europa con i suoi ben 800 metri, e le serre.

Villa Litta è visitabile fino a fine stagione con visite guidate alla scoperta del Ninfeo con i giochi d’acqua e visite libere ai Palazzi del Cinquecento e del Settecento. Per info e prenotazioni, consultare il sito www.villalittalainate.it.

testo Luna Bassi

foto Claudio Falanga

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