Dalla Repubblica di Cospaia all’Alta Valle del Tevere

Alla scoperta della Repubblica di Cospaia e della sua incredibile storia fatta di briganti, tabacco e sogni indipendentisti

Il nostro Bel Paese si sa, è costellato di piccole frazioni e borghi medioevali arroccati su verdi alture isolate e la Repubblica di Cospaia non fa eccezione: persa nelle colline dell’Alta Valle del Tevere (detta anche Valtiberina), al confine tra Umbria e Toscana, appare a un osservatore un po’ distratto come un piccolo e anonimo paese di provincia.

Ma cos’ha allora di tanto particolare questo piccolo centro abitato tanto da incuriosirci e venire a visitarlo con le nostre e-bike?

Nata fortuitamente nel 1441 da un errore topografico, la Repubblica di Cospaia mantenne la propria indipendenza fino al 1862 quando venne ceduta per pochi danari alla Stato Pontificio. Nel 1431 Papa Eugenio IV contrasse un forte debito nei confronti della Repubblica di Firenze che saldò dieci anni dopo con la cessione di Borgo San Sepolcro e dei territori limitrofi. Il piccolo borgo venne distrattamente escluso dalla delineazione dei nuovi confini e si ritrovò improvvisamente “terra di nessuno”.

 

La coltivazione del tabacco e la Repubblica di Cospaia

A trarre beneficio di questa situazione furono gli abitanti che, senza pensarci due volte, proclamarono la loro indipendenza. Senza tasse da pagare e senza leggi a cui sottostare (si guardarono bene dal darsene!), il micro-stato divenne col tempo un luogo in cui contrabbandieri e delinquenti poterono prosperare. E cosa contrabbandavano i commercianti dell’epoca? Tabacco!

La cultura del tabacco in Italia si diffuse nel XVI secolo e venne presto osteggiata dallo Stato Pontificio, ma non nella Repubblica di Cospaia (oramai libera e indipendente) dove la coltivazione contribuì per secoli al mantenimento del benessere sociale della zona.

E lo fa anche oggi! La produzione del sigaro (il Kentucky precisamente) costituisce un’eccellenza manifatturiera di questo territorio: è proprio qui infatti che si svolge il Cigar and Tobacco Festival, catalizzatore di amanti e appassionati del “fumo lento”.

Lasciata la particolare quanto curiosa storia della Repubblica di Cospaia, ci dirigiamo pedalando verso la ciclabile che costeggia il Tevere e che ci porterà fino a Città di Castello nella provincia di Perugia.

Una visita al castello Bufalini

Per farlo però non ci facciamo scappare l’occasione di una breve visita al Castello Bufalini appartenuto per generazioni all’omonima famiglia e ceduto al demanio nel 1989. Nato come fortezza militare, venne successivamente trasformato in residenza nobiliare di fine gusto. Nelle stanze che percorriamo è possibile vedere dipinti, tappezzerie e mobili conservati pressoché integralmente che rimandano intatto tutto il fascino storico di una dimora signorile.

Prima di proseguire il nostro percorso, ci fermiamo per rifocillarci al Birrificio Altotevere. Oltre a una fugace quanto ristorativa degustazione di prodotti locali, ci viene raccontato in che modo la passione per il mondo delle birre artigianali possa contribuire alla valorizzazione di un territorio dalle mille risorse.

Incontriamo il Tevere!

Dopo la visita culturale e quella culinaria, è tempo di pedalare: ci aspettano i chilometri più attesi della giornata, quelli che faremo lungo la ciclovia della Valtiberina. Piacevole e adatta a qualsiasi andatura, la ciclabile costeggia per tutto il tratto che percorriamo il Tevere che, a vederlo da questa prospettiva, non sembra neanche lo stesso fiume che attraverserà molti chilometri più avanti Roma.

Il paesaggio in cui ci immergiamo è prevalentemente agreste e alterna campi coltivati a verdi boschi in cui è possibile fare delle soste per rilassarsi e osservare l’ambiente circostante.

L’arrivo a Città di Castello

Il tragitto è breve e raggiungiamo velocemente Città di Castello dove suggeriamo una visita agli ex seccatoi di tabacco, oggi sede di una mostra permanente della Fondazione Burri. Lo spazio espositivo, espressamente voluto dall’artista Alberto Burri, contempla 128 delle sue opere realizzate tra il 1974 e il 1993.

Nella Valtiberina molti presidi slow food

Ma la Valtiberina è anche territorio di presidi slow food e non può mancare la degustazione di prodotti locali. Per farlo noi scegliamo la cantina La Palerna, dai cui vigneti si intravede la dimora di Plinio il Giovane che amava particolarmente questa zona, tanto da citarla in una lettera a Domizio Apollinare.

Veduta dell’Alta Valle del Tevere

La vista che si apre sulla vallata circostante vale da sola la visita così come il vino che assaggiamo che rappresenta benissimo tutte le peculiarità di questo territorio a vocazione “lenta”.

E ora ci attende l’ultima tappa di questo nostro itinerario in uni dei borghi più belli d’Italia, quello di Montone: un incantevole villaggio medievale perfettamente conservato. Passeggiando all’interno delle mura, è possibile visitare chiese e conventi dell’epoca, ma noi consigliamo anche solo di perdersi nei piccoli vicoli fatti di pietra per assaporare l’atmosfera legata a tempi lontani.

L’Alta Valle del Tevere ci ha incantato con i suoi preziosi tesori artistici e culturali ed è perfetta per chi ama i tempi lenti e i sapori antichi.

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