Eroica in E-bike: strade bianche e colline

Sulle strade della Eroica in E-bike, a spasso sulle colline più famose al mondo all’insegna di buon cibo, ottimo vino e panorami incredibili

Per gli appassionati di bici, L’Eroica non ha bisogno di presentazioni: una idea di Gianfranco Brocci che, ormai oltre 20 anni orsono, pensò di organizzare una manifestazione cicloturistica con biciclette e abbigliamento d’epoca per rivivere il fascino delle competizioni di altri tempi. Il tracciato, anzi, dovremmo dire i tracciati, sono diversi per lunghezza e impegno fisico, partendo da un giro “corto” per arrivare al percorso più lungo di oltre 200 km. Per il nostro tour da due giorni, per percorrere Eroica in E-bike, abbiamo scelto di mixare il tracciato di lunghezza media con qualche variante sterrata per rimanere fuori dalle strade asfaltate pur rimanendo fedeli, il più possibile, ai tracciati originali.

Gaiole in Chianti – Partenza e arrivo del nostro tour

La partenza, come da tradizione è da Gaiole in chianti, grazioso paesino nel cuore del Chianti, sede, in antichità, del mercato dei vicini castelli. Un salto al negozio de l’Eroica è d’obbligo per dare una occhiata (e perché no acquistare) qualche pezzo di antiquariato legato al mondo delle due ruote.

Il tour parte proprio dalla piazzetta principale e si si sviluppa verso Sud su una bellissima strada immersa nei boschi e nei vigneti, dapprima in leggera discesa per poi salire, per circa 5 chilometri di comodo asfalto immerso nel verde, al bellissimo Castello di Brolio, imponente pentagono con solidissime mura alte 40 metri (o per meglio dire 24 braccia); l’edificio si affaccia su un poggio che domina la valle sottostante e ospita numerosi vigneti da cui arrivano i famosi vini del Barone Ricasoli.

Vigneti del Castello di Brolio – Barone Ricasoli
Castello di Brolio – Barone Ricasoli

Girare intorno al castello sulla comoda strada bianca ci riporta indietro nel tempo, al tempo delle campagne dove i contadini bagnavano il suolo con il loro sudore, ma anche al tempo delle guerre che ci vengono ricordate dalle bocche e feritoie del castello da cui il feudo si difendeva alle incursioni.

Lo sguardo si perde verso Sud, verso Siena, Buonconvento, Castelnuovo Berardenga, Asciano, tutte tappe del nostro tour organizzato con furgone al seguito per trasporto bagagli ed eventuale assistenza

Lasciato il castello si prende una bellissima strada bianca immersa nei vigneti. La strada non presenta difficoltà tecniche, come del resto tutto il tracciato che abbiamo scelto, e consente quindi di ammirare le colline più famose del mondo immersi nei colori di una giornata splendida senza dover pensare troppo a dove si mettono le ruote.

Si prosegue in direzione Siena che si fa intravedere più volte lungo in tracciato e che si fa avvicinare piano piano. Il gruppo di muove infatti lentamente per gustarsi appieno ogni vigneto, ogni collina, ogni paesino dove il tempo sembra essersi fermato.

Siena si lascia avvicinare

Il tempo in marcia invece passa quasi inesorabile e ormai siamo alle porte di Siena, città che non ha bisogno di presentazioni e che conosciamo bene visto che facciamo il tour due volte l’anno.

Dopo un buon pranzo proprio all’inizio della salita e un colpo di ricarica alle e-Bike, iniziamo la marcia che ci porta nel centro. Passare in mezzo ai vicoli di una delle città più belle del mondo, con un gruppo di 20 biker, è una esperienza sempre nuova: ascoltare i loro commenti, il loro stupore, la loro voglia di pedalare ci spinge a ammirare a nostra volta ogni angolo fino a entrare in Piazza del Campo dove ci soffermiamo a lungo per imprimere nella nostra memoria fotografica (e nelle schede sd delle nostre macchine) quella piazza ricca di fascino.

Piazza del Campo – Siena

Si riparte, sempre in direzione Sud su stradine di campagna, prima su asfalto, poi sulla bellissima strada che ci conduce a Radi, dove ci aspetta la chiesa di Santa Maria del XII secolo. Il paesino ci offre anche un ristoro nonché un vecchio distributore di benzina che sa di antichi viaggi in auto e moto.

Il distributore d’epoca (non funzionante) a Radi

L’agriturismo dove ceneremo e pernotteremo si avvicina, ma ci lascia ancora il tempo di passare da paesi scolpiti nelle colline, paesi dai nomi fantasiosi, come Sovicille, Murlo, Lupompesi.

Murlo in particolare è una chicca arroccata su un poggio, a cui si accede attraversando una antica porta ricavata dalle mura dell’antica cittadina. Il termino Murlo sembra derivare dal latino murulus (muretto) col significato di “luogo murato” oppure dal latino “mus” (topo) visti i topi raffigurati sugli antichi stemmi comunali. Le case di pietra e la piazzetta antica ci fanno immaginare la vita in questo luogo del passato: signore indaffarate a asciugare i panni, l’oste che prepara qualcosa per i viandanti, i contadini che rientrano dai campi con il classico fiasco di vino.

Discesa d’altri tempi a Isola d’Arbia

Una lunga discesa ci permette di intravedere in lontananza Montalcino e il pensiero vola al vino che ci attende nell’agriturismo, vino super locale, visto che viene prodotto dalle uve nei suoi vigneti. Pensate che in realtà non possono chiamarlo Brunello perché l’agriturismo non è, per qualche, metro, nelle “Terre del Brunello”. Denominazione a parte, il vino è strepitoso, così come tutto il cibo preparato da Laura e figlie, cibo servito nel tavolone conviviale che mettono a disposizione per tutti gli ospiti.

Attaccata la ciabatta per la ricarica notturna e controllate le bici per la giornata di 72 km che ci attende al mattino seguente, ci soffermiamo a sorseggiare un amaro locale che concilierà il sonno di tutto il gruppo.

Ci troviamo così a cenare con tre ragazze che stanno percorrendo la Via Francigena (che incrocia proprio l’Eroica in questa zona), due ragazzi tedeschi in moto che stanno seguendo l’Eroica come noi, un gruppo di camminatori che sono venuti direttamente a Buonconvento per farsi un giro enogastronomico in zona.

Prima di cena, un tuffo è d’obbligo: ancora vestiti di tutto punto, cioè da pedalatori tranquilli, ci lanciamo nella piscina che da sulla vallata per poi ammirare un tramonto rosso fuoco.

Il calare del sole, dopo una giornata di 78 chilometri e 1.700 di ascesa, seppur affrontati in modalità escursione, ha un fascino del tutto particolare: ha il sapore del riposo, lo stesso (o forse simile) dei contadini che si ritiravano nelle loro abitazioni dopo un giorno al sole a lavorare la terra dei campi.

La mattina, dopo una abbondante colazione all’agriturismo che ci ha ospitato (La Ripolina), ci troviamo davanti a uno scenario incredibile: un filo di nebbia oscura i colori autunnali nella valle di Buonconvento.

Il panorama è, a dir poco incredibile, siamo in un luogo che ci riporta la memoria a tempi passati, a gente sulle carrozze a cavallo, contadini che lavorano i campi con falci e rastrelli, a treni a vapori…e subito dopo la partenza, la ciliegia sulla torta: un treno, proprio a vapore, ci passa accanto sulla via che ci porta verso sciano e le Crete Senesi.

Treno a vapore – Buonconvento

Il tempo si è davvero fermato e la procediamo senza fretta verso la prima tappa della seconda giornata: Asciano: l’attuale centro storico, di origini medievali, conserva numerosi monumenti incorniciati nelle vie che sembrano ancora mulattiere di qualche secolo fa.

La via verso le Crete Senesi, fatta di qualche dura salita, è segnata: le Crete senesi sono la zona a sud-est della città di Siena, che include i territori comunali di Asciano, Buonconvento, Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme, San Giovanni d’Asso e Trequanda, tutti nella medesima provincia di Siena. Il nome deriva dall’argilla, o creta, presente nel terreno, che dà al paesaggio il caratteristico colore grigio-azzurro e un’apparenza spesso descritta come lunare.

Questa argilla caratteristica, mista a salgemma e gesso, detta mattaione, rappresenta i sedimenti del mare del Pliocene che copriva l’area tra 2,5 e 4,5 milioni di anni fa. Il paesaggio è caratterizzato da colline brulle e dolcemente ondulate, querce e cipressi solitari, i poderi isolati in cima alle alture, tratti di bosco negli avvallamenti, i “fontoni” che raccolgono l’acqua piovana. Tipiche conformazioni del terreno sono i calanchi, le balze e le biancane.

Crete senesi

Terminata la salita di Monte Sante Marie ci aspetta un pranzetto “leggero” proprio sulle crete. Dal nostro furgone, che ci ha accompagnato a distanza, escono salumi tipici locali e vino novello. La sosta all’ombra sa di campi lavorati, odora di terra scavata, di profumi antichi e moderni mescolati in un momento di ristoro.

Salita verso Monte Sante Marie

Un trattore che sembra uscito da un settimanale anni 60, solca la terra proprio sotto di noi e fra una risata e un commento ci gustiamo i sapori di una volta.

La via per il rientro è segnata: ancora qualche saliscendi per raggiungere Castelnuovo Berardenga e poi l’ultima salita che si inoltra nelle campagne di Dievole dove ci accoglie l’ultimo bellissimo vigneto del nostro viaggio.

Da qui, fra valli incontaminate, boschi, radure e colline, si rientra verso Gaiole in Chianti dove ci aspetta un aperitivo di fine giro.

Buona strada!

Testo e foto di Roberto Brunetti

Informazioni utili

Bikemood, centro nazionale AMIBIKE, organizza questo tour due volte l’anno, in maggio e settembre, due stagioni diverse, entrambe piene di fascino, con accompagnatori diplomati alla scuola nazionale maestri di mountain bike (AMIBIKE) e furgone al seguito per trasporto bagagli e emergenze. Tutte le informazioni su www.eroicatour.it. Per altri tour www.bikemood.it.

Informazioni sull’autore

Roberto è un istruttore, maestro e accompagnatore diplomato alla Scuola Nazionale Maestri di MTB. Tiene corsi di guida All-Mountain, freeride e enduro. È uno dei fondatori di Bikemood, Centro Nazionale AMIBike che opera in Toscana.

Sito: www.bikemood.it – Facebook: Bikemood.it

 

 

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3 comments

  1. Molto interessante questa 2 giorni sarebbe possibile sapere se viene riproposto e avere tutte le informazioni per partecipare grazie.

  2. ciao è possibile avere la traccia .gpx ? l’ho cercato su listo bikemood e su ebike ma non la trovo…
    grazie in anticipo
    Luigi

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